Gli ultimi anni della mia vita sono stati costellati da eventi che hanno messo in dubbio tante certezze, spostato equilibri e cambiato priorità. Due su tutti, la maternità e il covid-19.
Diventare madre di Gabriele, nel 2018, mi ha fatto vedere tutta la mia vita lavorativa sotto una prospettiva nuova: ho capito ciò che volevo fare, ma soprattutto quello che non volevo più fare.
La pandemia e la conseguente quarantena di quest’anno invece mi hanno dato la possibilità di chiudere definitivamente alcune collaborazioni che non sentivo più nelle mie corde e di dedicarmi completamente a ciò che amo di più: scrivere, raccontare, usare le parole per costruire storie di valore e insegnare agli altri come farlo al meglio.
Nel mezzo ci sono stati tanti cambiamenti, tantissimi aggiustamenti di rotta, alcuni errori di calcolo, anche pesanti. Naturale evoluzione, pericoli del mestiere? Chiamiamoli come vogliamo ma la sostanza non cambia: sono tutti passi che mi hanno portato esattamente dove sono ora, in un luogo in cui finalmente mi sento di poter essere ciò che sono.
Ed è liberatorio. Ed è come entrare in un vestito fatto su misura, così calzante da avere la sensazione di non indossarlo.
Per arrivarci ho dovuto imparare a dire no, a mettere davanti al guadagno puro e semplice la voglia, anzi proprio il bisogno, di lavorare per realtà che sento affini al mio modo di vedere e vivere, nelle quali ritrovo i miei valori, il mio stesso entusiasmo e la mia stessa passione.
Ho lavorato su me stessa, ho imparato a fare quello che da anni insegnavo agli altri a fare: metterci la faccia, raccontarmi per ciò che sono, senza troppi filtri, in maniera vera, autentica. Ed ho capito sulla mia pelle che è l’unica strada possibile, quella che davvero porta risultati e ti fa sentire in pace con te stessa.
Ho studiato tanto, letto tantissimo, fatto corsi e consulenze in cui sono tornata ad essere studente e spettatrice.
Nel frattempo ho continuato a lavorare per il mio blog di viaggi e ho iniziato a lavorare ad uno spazio web (che spero vedrà la luce in questi mesi) completamente dedicato alle mamme freelance per aiutarle nel difficile compito di conciliare vita lavorativa e famiglia, gestendo al meglio la propria presenza online.
Ho lavorato notte e giorno a questo spazio per renderlo il più accogliente possibile, per far sì che parlasse di me, della passione che muove ogni mio lavoro.
Ho progettato ogni minimo dettaglio, ho scritto e cancellato infinite volte i testi delle pagine, la mia presentazione, i miei servizi. Ho accumulato materiale, girato video, scritto piani editoriali, salvato bozze.
Adoro progettare: lo faccio nella vita, in casa, nei viaggi che aggiungo alla mia wishlist, nel mio lavoro.
Disegno tutto nei minimi dettagli, studio, ricerco, mi documento, faccio piani, prospetti e previsioni. C’è qualcosa di primordiale in questa fase. Forse perché nella progettazione ci si sente protetti, cullati dal pensiero di quello che sarà senza ancora l’ansia dell’esordio, della raccolta dei risultati.
Non so se succede anche a te, ma mi rendo conto che per me a volte la progettazione diventa un alibi, un esercizio ridondante, un’attività fine a sé stessa.
In una corsa alla ricerca della perfezione impossibile, molti progetti finiscono per non vedere mai la luce, e tra una correzione da un lato e un’aggiustatina dall’altro si rimane nel limbo di qualcosa che sarebbe potuto essere potente e invece è rimasto solo in potenza.
Stava per succedere anche questa volta. Stavo per rimandare e rimandare ancora il momento di metterci la faccia, di aprire questo spazio, di iniziare a parlare con te in maniera tutta nuova.
Dopo anni nascosta dietro altri nomi, dietro aziende e collaborazioni importanti, dietro il mio blog di viaggi, che rimane comunque una parte importante di me, della mia vita e del mio lavoro, sentivo che era giunto il momento di fare un passo in più e mettere in pratica tutti i consigli che da anni elargisco ai miei clienti.
E così eccomi qui, a darti il benvenuto in questo angolo di web che porta il mio nome e cognome e che ho costruito con cura e amore per accoglierti e guidarti all’interno del mio mondo e del mio lavoro.
C’è ancora molto da fare ma è anche vero che un sito web (e un blog) che parla di scrittura e di comunicazione non deve essere un palcoscenico di chi lo crea ma un luogo comodo e intuitivo in cui tu che entri e navighi tra le pagine e gli articoli, puoi trovare ciò che cerchi e scoprire facilmente servizi e risorse di cui non sapevi nemmeno di aver bisogno.
Perché ti racconto tutto questo? Perché se anche tu hai un progetto chiuso nel cassetto da troppo tempo ti consiglio di fare proprio come me: smettila di aspettare che tutto sia a posto, prendi un bel respiro come si fa prima di un lancio con il parapendio e preparati al viaggio. La direzione si deciderà strada facendo, in base al vento, alle correnti e ai tuoi desideri e bisogni.
Buttati, proprio come ho fatto io. Decidere di mettersi sotto i riflettori, di presentare il lavoro di tanto sacrificio, di mostrarsi per ciò che si è non è assolutamente facile. Non lo è per nessuno, nemmeno per chi, come me, ogni giorno dice agli altri come farlo.
Non è facile ma è necessario. Io alla fine l’ho fatto. E tu, cosa aspetti? Scrivimi e fammi sapere a che punto sei.
Io torno a lavorare dietro le quinte: è il tempo di aggiustare, completare, migliorare, ma intanto l’avventura è iniziata e io non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi e di iniziare a parlarti di scrittura, comunicazione, strategia e creatività.
